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Stanze, spazi, universi

di NOVELLA OLIANA



"Solo se abbiamo la capacità di abitare, possiamo costruire": è Heidegger che nel bel saggio del 1952 Costruire abitare pensare dimostra quanto costruire e abitare siano attività complementari, stiano in rapporto tra loro come il mezzo e il fine. E così le forme delle case che fabbrichiamo e dei mobili che le affollano sarebbero il prodotto della nostra relazione intima col nostro ambiente, sarebbero risposta al dialogo incessante che intessiamo con esso. Cosa ne è però della casa pensata come ‘organismo vivente’ nel tempo in cui la relazione con la terra è ridotta a una geografia anonima e standardizzata? Cosa ne è dell’abitare nel tempo del catalogo Ikea e della bidimensionalizzazione di una materia che invece nasce da profondità e spessore? Lo sguardo di Novella Oliana ci racconta le aporie dello spazio assemblato e sezionato, montabile e smontabile, in cui la termodinamica trova una nuova formula: tutto si Ikea e tutto si trasforma.

Testo a cura di Sara De Carlo



*NOVELLA OLIANA

È un'artista che usa la fotografia. Esperta in cultural studies con un focus sul Medio Oriente, è dottoranda in arti visive all'Università Aix-Marseille. Nei suoi lavori vede il mare come territorio, lo spazio mediterraneo come simbolo, percezione e rappresentazione. Esplora la tensione fra intimità ed estimità immaginando luoghi dentro e fuori casa sua. Malata di Mediterraneo, vive e lavora tra Roma e Marsiglia.

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