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Immagine del redattoreZetaesse

Unzuverlässigkeit

di ANDREA AMOROSO e DEBORA DE BARTOLO



Un esperimento di testualità congiunta, targata Amoroso (parole) e De Bartolo (fotografie), esplora lo sguardo dei visitatori tra musei e luoghi di culto. Lì dove l'arte è fagocitata, tra Madonne, pale d'altare e fondi di bottiglia, le pose di chi osserva generano a loro volta nuove figure.

Immagine e parola sono messe in frizione. La distanza è radicalizzata o annullata del tutto. Presa in mezzo, fra il commento più didascalico e neutrale di ciò che è raffigurato in foto e il verso che guarda totalmente da un’altra parte rispetto all’immagine, la loro fotopoesia è nel territorio di nessuno, quello nel quale nulla si tiene. Un’immagine-parola infida, che non si fida di ciò che dice e non confida in ciò che si mostra al suo interno. Il sensibile è neutralizzato e ritrovato in un’allegoria ostruita, che non può darsi, non le è consentito affacciarsi al mondo perché il contorno netto dell’immagine la renderebbe vana, insipiente, ridicola. La letteralità dei versi, di contro, è sempre meno letterale e meno stringente del reale che viene mostrato; la terza via non c’è. O meglio, la terza via è fuori dall’immagine e fuori dallo scritto – è il “fuoco di fila della visione”, che però è un finto fuoco. A rompere questa soluzione di continuità il singhiozzo dei versi, sempre a un passo dal diventare autonomi, sempre a un passo da rendere l’immagine inutile e, anzi, totalmente arbitraria. Singhiozzo di parola che impedisce la visione continua, galleria ancora e sempre interrotta.





*ANDREA AMOROSO

Si occupa di letteratura italiana del Novecento, ma non solo. È uno dei sei fondatori di zetaesse. È una persona qualunque.

*DEBORA DE BARTOLO

Laureata in Medicina e Chirurgia, attualmente segue un corso di Dottorato di Ricerca. Si avvicina alla fotografia per diletto, senza aver frequentato scuole o corsi di formazione. Ha collaborato con vari videomaker della scena artistica calabrese come fotografa di scena. Ha partecipato a diverse mostre collettive.

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